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Cominciamo coll' enunciare una disuguaglianza che è più fine di quella di
Chebyshev. (Dimostrazione in appendice).
Teorema 3.2.1 (Disuguaglianza di Kolmogorov).
Siano
var.al. indipendenti aventi media
e varianza
e sia
. Dato
consideriamo le
disuguaglianze
Sia
l'evento ``si verifica almeno una delle disuguaglianze (*)"; allora
.
Si osservi che per
la disuguaglianza di Kolmogorov si riduce alla
disuguaglianza di Chebyshev. In effetti basta prendere
Se le var.al. hanno la stessa media
e la stessa varianza
, allora
con la scelta di
in luogo delle
disuguaglianze
(*) si hanno le
disuguaglianze
Per illustrare il significato (e i limiti) della legge debole e per introdurrre la
legge forte consideriamo per semplicità lo schema di Bernoulli
.
Indichiamo con
il numero di successi nelle
prove. La nozione intuitiva di
probabilità vorrebbe che per la frequenza di successi
si avesse
: in effetti questo evento si verifica con
probabilità 1, ma la questione andrebbe trattata con la probabilità nel
continuo. Comunque questo risultato non è contenuto nella legge debole (ma
in quella forte). La legge debole afferma che
Questa formula ci dice che, per
fissato sufficientemente grande, la frequenza di
successi
ha una buona probabilità di essere vicina a
; ma non
ci dice che tale frequenza sia vincolata a rimanere vicino a
.
Per esempio viene lasciata aperta la possibilità che
per infiniti
si verifichi l'evento
In effetti non è
così: faremo
ora vedere che con probabilità 1,
diventa e resta
piccolo.
Schema di Bernoulli: (legge forte dei grandi numeri).
Per ogni
è nulla la probabilità che si verifichino
simultaneamente infiniti eventi
Dimostrazione. Per il lemma di Cantelli (Teorema 1.1.3) basta dimostrare che
la serie
converge. Indichiamo con
l'evento: ``per almeno un
, con
, vale la diseguaglianza
". Basterà provare che la serie
converge. Il verificarsi di
implica che
. Applichiamo ora la disuguaglianza di
Kolmogorov: (abbiamo qui
) si avrà
e questo prova che la serie converge.
Enunciamo dunque il
Teorema 3.2.2 (Legge forte dei grandi numeri). Sia
una successione
di var.al. indipendenti aventi la stessa densità. Se esiste la media
, allora vale la legge forte dei grandi numeri, cioè
per ogni
è nulla la probabilità che si verifichino
simultaneamente infinite disuguaglianze del tipo
Si osservi che non si richiede che le var.al.
abbiano varianza finita.
Quando esiste la varianza delle
vale un risultato molto più forte (il
Teorema Limite Centrale).
Definizione. Si chiama distribuzione normale la funzione
definita
da
Ricordiamo che come si sa dall'analisi
e naturalmente
; inoltre
Possiamo ora enunciare il
Teorema 3.2.3 (Teorema Limite Centrale). Sia
una successione
di var.al. indipendenti aventi la stessa densità. Supponiamo che esistano la
media
, e la varianza
. Allora, posto
, qualunque sia
si ha
Tratteremo la dimostrazione di questo teorema nel capitolo sulla probabilità nel
continuo.
Osserviamo intanto che per
si ha
Pertanto, applicando la (1), si ottiene
Mostriamo ora che, se
, per ogni funzione
tale che
per
, si ha
che è un risultato ben più forte della legge debole. Si ha infatti
quest'ultima probabilità è definitivamente minore o uguale di
Si ha quindi
da cui, facendo tendere
a
e ricordando che
, segue
la (2).
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Stefani Gianna
2000-11-06