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I possibili risultati di un ``esperimento'' costituiscono lo ``spazio
dei campioni" o ``spazio di probabilità''. Le parole chiave sono
spiegate dagli esempi che seguono.
1 Lancio di un dado : {1,2,3,4,5,6}
2 Lancio di una moneta : {T,C}
3 Due lanci successivi di una moneta : {TT,TC,CT,CC}
In questi esempi lo spazio dei campioni ha cardinalità
rispett. 6, 2, 4. Ma ecco un esempio con cardinalità
infinita:
4 Lanci successivi di una moneta finchè venga testa:
Interessa sapere se il risultato dell'esperimento conferma
(rientra in) o no un ``evento'' previsto. Questa nuova parola
chiave sarà spiegata usando gli esempi di sopra.
Sono eventi:
1 :
= ``viene un numero pari'' = {2,4,6}
2 :
= ``non viene nè testa nè croce'' =
3 :
= ``viene almeno una volta testa'' = {TT,TC,CT}
4 :
= ``viene testa in non più di 3 lanci'' = {T,CT,CCT}
Come si vede gli ``eventi'' sono sottoinsiemi
dell'insieme costituito dallo spazio dei campioni, i risultati degli
esperimenti (atomi, eventi semplici) sono dunque gli elementi
(punti) dello spazio dei campioni, che indicheremo con
.
Gli eventi sono dunque una sottofamiglia
di
) (parti di
).
Nell'esempio 1 se
è l'evento ``viene un numero minore o
uguale a 2'' = {1,2}; è naturale considerare come evento
``viene un numero pari oppure viene un numero minore o uguale a 2''
= {1,2,4,6} che poi è
l'evento unione.
Nell'esempio 3 è naturale considerare come evento
``non viene mai testa'' = {CC} che poi è
l'evento complementare.
Questa ultima osservazione suggerisce di premettere la
Definizione 1.1.1. Una famiglia
di sottoinsiemi di un
insieme
si dice che è una
- algebra di
se:
i)
.
ii)
.
iii)
per n = 1,2,...
.
L'esempio 4 spiega perchè richiedere che l'unione contabile di
eventi sia un evento. Si osservi che dagli assiomi segue che
l'insieme vuoto è un evento così come l'intersezione
contabile di eventi.
Facendo riferimento all'idea intuitiva di probabilità, nei
primi tre esempi concordiamo nel dire che ogni evento semplice
ha la stessa possibilità di realizzarsi: rispett. una su
sei, una su due e una su quattro. Prendiamo ora un dado e segnamo
quattro facce con T e le altre due con C, si ottiene un esempio in
cui lo spazio dei campioni (come insieme) coincide con quello
dell'esempio 2: {T,C}; tuttavia concorderemo nel dire che i
due eventi semplici non hanno la stessa possibilità di
realizzarsi, ne daremo a T quattro su sei e a C due su sei. Se A
non è un evento semplice, concorderemo nell'assegnargli
come possibilità di realizzarsi la somma delle possibilità
degli atomi che lo compongono. Chiamiamo dunque questa
possibilità
, la probabilità che
si
verifichi. Siamo indotti subito a dire che
= ``evento
certo" e
= ``evento impossibile" hanno
probabilità rispett. 1 e 0. Si ha subito da qua che se
ha cardinalità infinita (come nell'esempio 4),
i suoi atomi non possono avere tutti la stessa
probabilità. (In 4 le probabilità sono rispett.
e, come deve essere,
. Si noti che abbiamo tacitamente ammesso
questo fatto: ``prima o poi deve necessariamente uscire testa" che
risulta essere
, l'evento certo). La probabilità
dovrà essere quella che i matematici chiamano una misura
(positiva) definita su una
-algebra di un insieme
con la condizione che la misura di
sia 1, cioè
Definizione 1.1.2. Siano
un insieme e
una
-algebra di
; una probabilità
è una
applicazione
tale che:
i)
.
ii) Se per
e gli insiemi
sono
a due a due disgiunti allora (
-additività)
Dall'esempio 4 comprendiamo la necessità di richiedere la
completa additività della probabilità. Siamo ora pronti a
dare la
Definizione 1.1.3. Uno spazio di probabilità
è una terna
dove
è
un insieme, A una
-algebra di
e
una probabilità su A.
Teorema 1.1.1.
inoltre se
si ha
Dimostrazione. Basta osservare che
, per cui
;
,
per cui
.
Nel caso che
le altre formule si provano scrivendo
.
Si osservi che questo risultato implica in particolare che per eventi qualsiasi
(non necessariamente disgiunti) si ha
Per fare un esempio prendiamo il lancio di due dadi. Come spazio dei
campioni si può prendere
, dove
nella coppia ordinata il primo (secondo) elemento è il numero
uscito nel primo (secondo) dado. Assegnamo la probabilità uniforme,
per cui se
Calcoliamo la
probabilità dell'evento
= ``esce almeno una volta il 6". Le
coppie che non contengono il 6 sono 25, per cui
. Si poteva usare il Teorema di sopra:
dove
è l'insieme delle coppie con primo (secondo) elemento
il 6. Si ha
; inoltre si ha
, per cui
.
Teorema 1.1.2. Sia
uno spazio di probabilità: se
è
una successione crescente di elementi di
allora
se
è una successione decrescente di elementi di
allora
Dimostrazione. Poniamo
, allora i
sono in
,
sono a due a due disgiunti e inoltre
. Pertanto
e la prima formula segue dalla definizione di
somma di una serie.
Poniamo ora
, allora gli
sono
una successione crescente e
, applicando
la formula precedente si ha
e questo prova la seconda formula.
Come applicazione di questa seconda formula dimostriamo l'utile
Teorema 1.1.3 (Lemma di Cantelli). Sia
una
successione di eventi tale che
; allora la probabilità che si verifichino
simultaneamente infiniti eventi della successione è nulla.
Dimostrazione. Sia
l'evento ``si verificano simultaneamente
infiniti eventi
" e poniamo
. Sia
, se
non appartenesse a un
per un certo
,
apparterrebbe solo a un numero finito di
, pertanto
sta in ogni
e quindi
.
Sia ora
, Se
appartenesse solo a un numero
finito di
, esisterebbe
tale che
non sta in
per
, ma
allora
non starebbe in
: una contraddizione. Abbiamo provato che
Siccome
decresce si ha
; d'altra parte si ha
e dal fatto che la serie
converge segue subito che
.
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Stefani Gianna
2000-11-06